Mancano pochissimi giorni al debutto della Naspi, la nuova indennità di disoccupazione che sostituisce l’Aspi e la mini Aspi, ma già si calcolano vantaggi e svantaggi.
Naspi: conveniente per chi? Sicuramente per chi ha lavorato più a lungo ma penalizzante sotto il profilo dei contributi figurativi per le persone con retribuzioni più alte. Il nuovo sussidio sarà affiancato da due nuovi trattamenti contro la disoccupazione che tuteleranno anche i precari (la Dis-coll) e coloro che hanno esaurito la Naspi e sono in condizione di bisogno. Nei giorni scorsi il ministero del Lavoro ha precisato che l’indennità contro la disoccupazione involontaria spetta anche a chi ha subito un licenziamento disciplinare.
L‘indennità viene erogata per la metà delle settimane retribuite negli ultimi 4 anni precedenti il licenziamento quindi se la persona ha lavorato in modo ininterrotto può avere l’indennità per 24 mesi (indipendentemente dall’età anagrafica che invece contava per l’Aspi) invece che per 16 (per l’Aspi agli over 55 nel 2015). La durata massima di fruizione della Naspi scende però a 18 mesi a inizio 2017.
La base del calcolo per la Naspi è la media delle retribuzioni degli ultimi quattro anni (sono due anni per l’Aspi). Il sussidio è pari al 75% della retribuzione nel caso non superi i 1.195 euro. Se la retribuzione è più alta si aggiunge a 1.195 euro il 25% del differenziale tra questo e la retribuzione con un massimale per l’indennità di 1.300 euro. Il limite massimo è però più alto di quello Aspi (1.169 euro nel 2015).
Con la Naspi si ha una decurtazione dell’importo del 3% ogni mese dal quarto mese di fruizione (il taglio con l’Aspi era del 15% dopo il sesto mese e di un altro 15% dopo il dodicesimo). Se si prende l’indennità per 16 mesi le penalizzazioni alla fine sono del 30% con l’Aspi e del 39% con la Naspi.
La nuova Naspi prevede un tetto per la contribuzione figurativa nel periodo di fruizione della prestazione, limite che invece non era previsto per l’Aspi. Il massimale per i contributi è fissato a 1,4 volte l’importo massimo dell’Aspi (1.300 euro per il 2015) e quindi per quest’anno è a 1.820 euro.
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